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Oggi ti porto... alla mostra "Crazy. La follia nell'arte contemporanea"

01-03-2024 02:59 PM

Marzia Azzurra Albanese

#oggitiporto,

Oggi ti porto... alla mostra "Crazy. La follia nell'arte contemporanea"

“Effetto Wow” è sicuramente la dicitura adatta per il genere di esposizioni predilette da Danilo Eccher curatore di “Crazy. La follia nell’arte contemporanea...

(articolo già pubblicato il 10 novembre 2022)

 

 

“Effetto Wow” è sicuramente la dicitura adatta per il genere di esposizioni predilette da Danilo Eccher curatore di “Crazy. La follia nell’arte contemporanea”, la quarta del ciclo di mostre “pop” presso il Chiostro del Bramante.
 

21 artisti di rilievo internazionale, varie installazioni site-specific per la creazione di un percorso che “non può avere limiti”.

Un’arte giocosa, che scherza con la percezione del fruitore ma che soprattutto si avvicina ai non addetti ai lavori. La mostra di Eccher è frutto di una bellezza che si adegua all’estetica del tempo in cui viviamo, dove la prima preoccupazione è scattare una foto che caricata sui social possa contare più "like" della precedente. Sono i giovanissimi i primi fruitori di “Crazy”, in cui, ormai, alla quarta stagione di questo ciclo di mostre, si sentono a casa.

La produzione di una vertigine incauta, la mostra rifiuta gli standard e certo non sembra un ospite nello spazio a disposizione dello straordinario Chiostro cinquecentesco del Bramante: invade ogni luogo, lo rende spazio, trasportando qualunque passante in una dimensione fuori da ogni punto di riferimento, da ogni logica di base.

È sicuramente la narrazione, tramite QRcode, a rassicurare il visitatore che nel momento di dispersione totale, può aggrapparsi a una voce rassicurante che lo tranquillizza e lo fa continuare. Fino al termine di questo cammino tortuoso che si conclude nella sala delle Sibille in cui l’effetto Wow arriva ai suoi massimi termini attraverso la carta da parati dei Fallen Fruit, un lavoro accurato, frutto dei rilievi fotografici presenti nell’adiacente Chiesa di Santa Maria della Pace.
 

Un’esposizione sicuramente più per un pubblico di massa, che lascia con facilità, ad un fruitore più navigato, quell’amaro in bocca che metabolizzato, però, può sicuramente portare ad una fine lettura critica.


 

E tu? Hai già visitato questa mostra?

Vi ricordiamo che è visitabile fino all’8 gennaio 2023.